QUANTO NE SAI SULLA TUA PENSIONE?
- Generali Via Emilia Est
- 26 lug 2024
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 5 nov 2024
QUAL E’ LA SITUAZIONE ATTUALE DEL SISTEMA PENSIONISTICO IN ITALIA?
L' Italia ha una delle popolazioni più anziane del mondo, con una crescente aspettativa di vita e un basso tasso di natalità.
Ciò significa che ci sono sempre più pensionati rispetto ai lavoratori attivi, e ciò mette pressione sul sistema pensionistico.
Il sistema pensionistico italiano è principalmente basato sul modello a ripartizione, dove i contributi dei lavoratori attivi vengono utilizzati per pagare le pensioni dei pensionati. Con un numero crescente di pensionati e un numero decrescente di lavoratori, la sostenibilità finanziaria del sistema è una preoccupazione costante.
COSA SI INTENDE PER SISTEMA PENSIONISTICO RETRIBUTIVO E SISTEMA PENSIONISTICO CONTRIBUTIVO?
Il sistema pensionistico italiano ha subito diverse riforme nel corso degli anni, passando dal sistema retributivo al sistema contributivo.
Nel sistema retributivo, la pensione è calcolata sulla base della retribuzione media degli ultimi anni di lavoro (tipicamente gli ultimi 5 o 10 anni).
Questo sistema garantiva maggiore protezione per i lavoratori con carriere stabili e crescenti e di conseguenza protezione minore per i lavoratori con carriere precarie e salari non stabili.
Con l’introduzione del sistema contributivo, la pensione è ora calcolata sulla base dei contributi effettivamente versati durante l’intera carriera lavorativa. Per il calcolo della pensione viene moltiplicato al conto totale dei contributi versati anche un coefficiente che tiene conto dell’età al momento del pensionamento.
Questo sistema premia la continuità contributiva, favorisce maggiore coerenza con l’intera carriera lavorativa e creaequità tra le diverse generazioni di lavoratori, in quanto l’importo della pensione dipende dai contributi versati.
QUALI SONO LE CRITICITA’ DEL TEMA “PENSIONE” AD OGGI NEL NOSTRO PAESE?
Le principali criticità del sistema pensionistico italiano oggi sono molteplici e complesse, influenzate da fattori demografici, economici e sociali.
Siamo tutti a conoscenza del fatto che l’invecchiamento della popolazione comporta un altissimo numero di pensionati rispetto ai lavoratori attivi. L’Italia ha una delle popolazioni più anziane al mondo, e ciò comporta un grande squilibrio tra il numero dei pensionati ed il numero dei lavoratori attivi che contribuiscono al sistema pensionistico.
Dal punto di vista economico invece la sostenibilità finanziaria è compromessa ormai da diverso tempo, a causa della precarietà lavorativa che colpisce le nuove generazioni di lavoratori, ma non solo.
Pertanto, il rischio di squilibri finanziari è molto elevato ed è dato anche dal fatto che mantenere un equilibrio tra i contributi versati ed i lavoratori è una sfida ormai costante. Non tralasciando che a livello economico mantenere la spesa per le pensioni toglie molto denaro e risorse ad altre necessità come salute, istruzione ed infrastrutture.
Altra grande criticità è legata alle disuguaglianze all’interno della società, ad esempio: le donne hanno pensioni più basse rispetto agli uomini a causa di carriere lavorative più frammentate, periodi di inattività lavorativa legati alla cura della famiglia e salari mediamente inferiori. Lo stesso avviene tra lavoratori pubblici e lavoratori del settore
privato dove i primi, come spesso accade, godono di condizioni pensionistiche più favorevoli.
Un’ulteriore disuguaglianza è legata alle differenze economiche che colpiscono le diverse regioni Italiane, con il Sud che tende ad avere pensioni più basse rispetto al Nord.
QUAL E’ IL MOMENTO MIGLIORE PER ACCENDERE UNA PENSIONE INTEGRATIVA?
In Italia l'età consigliata per accendere una pensione integrativa può variare a seconda delle circostanze personali e delle esigenze finanziarie individuali, ma gli esperti generalmente suggeriscono di iniziare il prima possibile.
Secondo molti esperti finanziari, il momento ideale per iniziare a contribuire a una pensione integrativa è durante i primi anni della carriera lavorativa, preferibilmente intorno ai 25-30 anni. Iniziare presto permette di sfruttare al massimo l'interesse composto, il che significa che i contributi hanno più tempo per crescere.
COME GENERALI VIA EMILIA EST MODENA PUO’ AIUTARTI A COSTRUIRE UNA RENDITA ESENTASSE INTEGRATIVA ALLA PENSIONE
In un mondo sempre più incerto affidarsi a soluzioni come il Piano Individuale Pensionistico (PIP) non risulta più una scelta ottimale, poiché questi prodotti sono legati ai costanti e continui cambiamenti legislativi statali in tema di pensione.
Generali negli anni ha studiato e perfezionato una soluzione che possa dare una copertura previdenziale senza essere legata alla data di pensionamento, proponendo dunque una soluzione assicurativa costruita ad hoc per soddisfare le esigenze di risparmio della persona.
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Al termine del piano, il/la cliente può scegliere tra un solido capitale e la garanzia di una rendita vitalizia esentasse.
Come sempre, per poter prendere decisioni congrue con il proprio progetto di vita, il/la cliente può affidarsi con serenità ad un servizio di consulenza completo.
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